sabato 29 ottobre 2011

Promemoria #2 (pillole di disperato ottimismo)

Tú eres el resultado de ti mismo

No culpes a nadie, nunca te quejes de nada ni de nadie, porque fundamentalmente tú has hecho tu vida.

Acepta la responsabilidad de edificarte a ti mismo y el valor de acusarte en el fracaso para volver a empezar; corrigiéndote, el triunfo del verdadero hombre surge de las cenizas del error.

Nunca te quejes del ambiente o de los que te rodean, hay quienes en tu mismo ambiente supieron vencer, las circunstancias son buenas o malas según la voluntad o fortaleza de tu corazón.

Aprende a convertir toda situación difícil en un arma para luchar.

No te quejes de tu pobreza, de tu soledad o de tu suerte, enfrenta con valor y acepta que de una u otra manera, todo dependerá de ti; no te amargues con tu propio fracaso, ni se lo cargues a otro, acéptate ahora o seguirás justificándote como un niño, recuerda que cualquier momento es bueno para comenzar y que ninguno es tan terrible para claudicar.

Deja ya de engañarte, eres la causa de ti mismo, de tu necesidad, de tu dolor, de tu fracaso.

Si, tú has sido el ignorante, el irresponsable, tú, únicamente tú, nadie pudo haber sido por ti.

No olvides que la causa de tu presente es tu pasado, como la causa de tu futuro es tu presente.

Aprende de los fuertes de los audaces, imita a los enérgicos, a los vencedores, a quienes no aceptan situaciones, a quienes vencieron a pesar de todo.

Piensa menos en tus problemas y más en tu trabajo y tus problemas sin alimento morirán.

Aprende a nacer desde el dolor y a ser más grande, que el más grande de los obstáculos.

Mírate en el espejo de ti mismo.

Comienza a ser sincero contigo mismo. Reconociéndote por tu valor, por tu voluntad y por tu debilidad para justificarte.

Reconócete dentro de ti mismo, más libre y fuerte, dejarás de ser un títere de las circunstancias, porque tu mismo eres tu destino.

Y nadie puede sustituirte en la construcción de tu destino.

Levántate mira las mañanas y respira la luz del amanecer.

Tú eres parte de la fuerza de la vida

Ahora despierta, camina, lucha.

Decídete y triunfarás en la vida.

Nunca pienses en la suerte, porque la suerte es el pretexto de los fracasados.

Pablo Neruda

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Tu sei il risultato di te stesso

Non dare la colpa a nessuno, non lamentarti di niente né di nessuno, perché fondamentalmente tu hai fatto la tua vita.

Accetta la responsabilità di costruire te stesso e il valore d’incolparti nel fallimento per ricominciare da capo; correggendoti, il trionfo del vero uomo sorge dalle ceneri dell’errore.

Non lamentarti mai dell’ambiente o di quelli che ti circondano, ci sono quelli che nel tuo stesso ambiente hanno saputo vincere, le circostanze sono buone o cattive a seconda della volontà o forza del tuo cuore.

Impara a convertire tutte le situazioni difficili in un’arma per lottare.

Non lamentarti della tua povertà, della tua solitudine o del tuo destino, affronta con valore ed accetta che in un modo o nell’altro, dipenderà tutto da te; non amareggiarti con il tuo proprio fallimento, e non addebitarlo a qualcun altro. Accettati adesso o continuerai a giustificarti come un bambino. Ricorda che qualunque momento è buono per cominciare e che nessuno è tanto terribile per zoppicare.

Smetti di ingannarti, sei la causa di te stesso, della tua necessità, del tuo dolore, del tuo fallimento.

Si, tu sei stato l’ignorante, il responsabile, tu, solo tu, non è potuto essere nessuno al posto tuo.

Non dimenticarti che la causa del tuo presente è il tuo passato, come la causa del tuo futuro è il tuo presente.

Impara dai forti e dagli audaci, imita gli energici, i vincitori e coloro che non accettano le situazioni e coloro che hanno vinto nonostante tutto.

Pensa meno ai tuoi problemi e di più al tuo lavoro, e i tuoi problemi senza respiro moriranno.

Impara a nascere dal dolore e ad essere più grande del più grande degli ostacoli.

Guardati nello specchio di te stesso.

Inizia ad essere sincero con te stesso. Riconoscendoti per il tuo valore, per la tua volontà e per la tua debolezza di giustificarti.

Roconosciti dentro te stesso, più libero e forte, smetterai di essere una marionetta delle circostanze, perché tu stesso sei il tuo destino.

Alzati, guarda le mattine e respira la luce dell’alba.

Tu fai parte della forza della vita.

Adesso svegliati, cammina, lotta.

Deciditi e trionferai nella vita.

Non pensare mai alla fortuna, perché la fortuna è il pretesto dei falliti.

Pablo Neruda

venerdì 21 ottobre 2011

Los lunes al sol

C'è la convinzione -totalmente erronea- che ad essere disoccupati è come se fosse sempre domenica. In fondo non hai niente da fare, ti puoi alzare quando vuoi, puoi uscire, passeggiare, andare a correre, leggere tutto il giorno... Insomma, fare tutto quello che vuoi, senza orari da rispettare, senza stress, senza fretta, senza capi. Tu e il tuo tempo. Con il vantaggio di avere tutti i negozi aperti.

Assolutamente sbagliato. E' come se fosse sempre lunedì. Una serie infinita, atroce e massacrante di lunedì.

Perché sai che non avrai riposo finché non avrai compiuto il tuo dovere. E se quando lavori, è arrivare al venerdì, quando sei disoccupato, è trovare un lavoro. Per cui, il riposo non arriva mai.

Perché ogni giorno è un iniziare tutto da capo. Non riprendi ciò che hai lasciato il giorno prima. Se i giorni precedenti non hanno dato risultati, inizi di nuovo la ricerca. Con tutto il peso che ogni nuovo inizio comporta (e aggiungici il peso dei fallimenti precedenti).

Perché hai la continua sensazione di non aver fatto abbastanza, di non aver cercato bene, di poter fare di più. E con questo pensiero in testa, continui solitaria davanti al tuo computer a guardare pagine web, leggere consigli per trovare il lavoro perfetto, a cercare di scovare formule magiche, e non ti accorgi più dell'ora né del giorno in cui sei.

E se dovesse capitarti, come a me, di uscire trafelata un venerdì pomeriggio a fare una commissione, pronta a tornare subito a casa a continuare la ricerca, e dovessi chiederti stranita che ci fa tanta gente in giro (per poi pensare: "che stupida, per loro è normale, è venerdì!"), allora capirai anche tu come vive un disoccupato medio. In un lunedì eterno che non distingue stagioni e non sente ragioni.




"Che giorno è oggi?"
"Lunedì"

(dal film "Los lunes al sol", di Fernando León de Aranoa).

lunedì 17 ottobre 2011

The Big Bang Theory, l'elasticità and me

La Wikipedia definisce così il concetto fisico di elasticità: “l’elasticità è la proprietà di un materiale di deformarsi sotto l'azione di uno stato di sollecitazione imposto (per esempio, a causa di forze esterne applicate) ma di riacquistare poi la sua forma originale al venir meno della causa sollecitante. L'elasticità riguarda sia i materiali solidi che i fluidi.

A partire dalla configurazione naturale di riposo, l'elasticità rappresenta solo la fase iniziale del comportamento di un materiale, per un valore limitato del livello di sollecitazione. Ogni materiale presenta infatti una soglia di sollecitazioni, detta limite di elasticità, al di sopra della quale cessa di esibire un comportamento elastico e manifesta fenomeni anelastici (plasticità, rottura, ecc.). Nel caso dei materiali duttili, il limite elastico è associato alla tensione di snervamento, nel caso di materiali fragili, il limite elastico è associato alla rottura del materiale”.

Non so perché non mi piacesse la fisica al liceo, contiene grandissime verità! Cerchiamo di vedere se e come si può applicare questo concetto alle persone (un po’ stile The Big Bang Theory).



L’elasticità è la proprietà di un materiale una persona di deformarsi piegarsi sotto l'azione di uno stato di sollecitazione pressione imposto (per esempio, a causa di forze esterne applicate, come l’amore [nda]) ma di riacquistare poi la sua forma originale al venir meno della causa sollecitante dell’amore stesso. L'elasticità riguarda sia i materiali solidi che i fluidi uomini che donne.

A partire dalla configurazione naturale di riposo singlitudine, l'elasticità rappresenta solo la fase iniziale del comportamento di un materiale una persona, per un valore limitato del livello di sollecitazione pressione. Ogni materiale persona presenta infatti una soglia di sollecitazioni pressioni, detta limite di elasticità, al di sopra della quale cessa di esibire un comportamento elastico piegarsi e manifesta fenomeni anelastici una certa rigidità (plasticità, rottura, ecc. rinsavimento,sano esercizio della libertà). Nel caso dei materiali delle persone duttili, il limite elastico è associato alla tensione di snervamento, nel caso di materiali persone fragili, il limite elastico è associato alla rottura del materiale.

Da tutto ciò deduco che sono un materiale duttile (in fondo l’avevo sempre saputo) che è arrivato al limite della tensione di snervamento.

Anche se era scritto nelle leggi della fisica... mi dispiace.