mercoledì 12 settembre 2012

Sevilla

Y sólo el día que me fui
entendí por fin
que no había llegado allí
por nadie más
que por mí.

lunedì 20 febbraio 2012

Il senso dei viaggi



"Ciò che è fuori è anche dentro; e ciò che non è dentro non è da nessuna parte". "Per questo viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. E' inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé".


Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra

domenica 1 gennaio 2012

Quattro cose che ho imparato da questo 2011

1- Che quello che non si dice esiste lo stesso. Da studiosa della comunicazione, ho sempre difeso che il non detto semplicemente non esiste (parlavo a livello di arena mediatica). Ma non è così, quello che non si dice esiste eccome e, come dice il filosofo spagnolo Ortega y Gasset, "ogni realtà che si ignora prepara la sua vendetta", e prima o poi esce fuori.

2- Che le persone rispondono agli incentivi. Il vero altruismo -salvo rare eccezioni- non esiste, bisogna dare qualcosa in cambio. La ricompensa può anche essere solo il benessere personale, il piacere di aver aiutato, ma c'è. E quando la ricompensa che si può dare a chi ci aiuta non è quella che quest'ultimo si aspetta, quasi sicuramente smetterà di aiutare.

3- Che a volte è importante fermarsi a riflettere per un po', ma poi bisogna rimettersi in marcia. Non smettere mai di muoversi, anche quando apparentemente siamo fermi. Non smettere di azzardare.

4- Che non c'è nessuna situazione, per quanto disperata, da cui non si possa uscire. Possiamo non vedere la soluzione a prima vista, ma c'è. Basta aprire un po' gli orizzonti. E' come quando guardi un quadro da troppo vicino. Si vede tutto sfocato, non si distinguono bene i colori né le forme. Devi allontanarti qualche centimetro per vedere bene, per poterlo apprezzare. Con i problemi è lo stesso. Basta guardarli da un po' più lontano, per vedere il complesso ed intuire la soluzione. E senza allontanarsi troppo.


Foto di Antonio Ruiz