giovedì 3 marzo 2011

La descrizione di un attimo

PROLOGO

Non ci conosciamo personalmente, ma non ce n'è bisogno: sappiamo perfettamente chi siamo. Lei, l'attuale: alta, bionda, americana (con tutto quel che comporta), madre. Io, la ex: bassina, di un comunissimo castano, italiana (con tutto quel che comporta), con l'istinto materno atrofiado.

ATTO I

SCENA: UFFICIO DI COLLOCAMENTO (di 'sti tempi non potevo immaginare scenario più azzeccato...).

Ci incontriamo per caso. Entrambe stacchiamo il biglietto per prenotare il nostro rispettivo turno. Ci guardiamo, ci scrutiamo, ci riconosciamo, senza salutarci (ufficialmente non ci siamo mai presentate, e noblesse oblige). Ma non ce n'è bisogno. Lei porta con sé una carrozzina. Dentro, un batuffolo di bimba, di un mese appena. E' seppellita sotto le copertine, non le si vede il viso.

ATTO II

SCENA: SEMPRE UFFICIO DI COLLOCAMENTO

Mossa da una sincera curiosità, cerco di allungare il collo per vedere la bimba. La figlia del mio ex.

Lei se ne accorge, e con un movimento lento e generoso, sposta volontariamente le coperte, come per per accontentare la mia curiosità: la bimba, ovviamente, è bellissima.

Ci guardiamo con complicità, la ringrazio con lo sguardo.

Improvvisamente chiamano il mio numero. E' il mio turno. Quando finisco, madre e figlia non ci sono più.

ATTO III

SCENA: LA STRADA.

Esco da quell'ufficio contenta del momento condiviso in silenzio con una semi-sconosciuta. Il sole che mi illumina il viso mi ricorda che è quasi primavera, ovvero che è quasi il mio compleanno: 30 anni. Ma il cambio di prefisso quasi non mi spaventa più.

EPILOGO

Cammino tranquilla, baciata dal sole. E convinta che anch'io un giorno avrò il mio pancione, anch'io avrò il mio bebè. E no, non sarà come una favola scritta male.


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